Mostre anni 2000
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Si
ricordano negli anni esposizioni d'importante riferimento culturale con
artisti di varie tendenze, tecniche diverse, sensibilità molteplici che
pur nella loro singolare originalità , li accomuna l'amore per l'arte |
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L'eucarestia
di
Franco Murer
Olio
su tela cm 100x130
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2000
I
GRANDI SILENZI (8 luglio/3settembre)
ICONE RUSSE - Secolo XVII-XVIII-XIX
Da: "La
mia Vita è nell'albero" di Mario Pancera.
"La
scultura è nell'albero, nel ramo", mi disse un giorno
Murer parlandomi con entusiasmo controllato del suo lavoro. Si
capiva benissimo che era entusiasta e felice, ma si vedeva che la dignità
gli impediva di uscire dalle righe. Credo che questo entusiasmo, fatto
di gioia e di severità sia di tutti coloro che conoscono le fatiche
della terra, contadini o montanari. Le asperità sono diverse, la
sostanza è la stessa.
L'albero ha un'importanza biblica: "Dio è un albero",
sosteneva in un poetico paradosso il sarcedote David Maria Turoldo,
anch'egli uomo dei boschi e di montagne, di gioia e di asprezze.
Il libro della Genesi cita l'albero fin dall'inizio, erigendolo a simbolo
dell'autonomia morale e spirituale dell'uomo difronte a Creatore: nel
quale simbolo confluiscono amore e ribellione, in una parola il senso
stesso della libertà. Dell'albero si parla anche nell'Apocalisse,
e qui esso non è più riferimento per una conoscenza
del bene e del male, ma, poichè il ribelle è stato costretto
a vivere di terra sulla terra, rappresenta la chiave per il ritorno dell'uomo
nell'eterno: "A chi vince", dice lo Spirito,
"darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel
paradiso del mio Dio". E, in conclusione, fa un discorso assai
umano: "Mi mostrò un fiume d'acqua viva, splendido come
cristallo, che usciva dal trono di Dio e dall'agnello.
In mezzo alla sua piazza e di qua e di la del fiume, c'è l'albero
della vita, che fa dodici frutti, dando ogni mese il suo frutto. E le
foglie dell'albero servono per la guarigione delle genti".
E non può essere l'arte un mezzo per la guarigione delle genti?
L'albero ha per Murer un'importanza straordinaria, fondamentale.
E' il legame tra umanità e Natura.
Autori
presenti:
Lucio Bulgarelli, Felice Carena, Paolo Cavinato, Luigi Cima, Giuliano
De Rocco, Alberto Gianquinto, Augusto Murer, Franco Murer, Toni Piccolotto,
Bruno Saetti, Angelo Scola, Guido Sotriffer, Fiorenzo Tomea.
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2001
"I ritratti ideali" di ANTONIO CANOVA incontrano "Il Mondo"
di AUGUSTO MURER.
07 Luglio - 09 Settembre 2001
Dal
1986 nello studio che fu di Augusto Murer e che accoglie in modo
permanente alcune delle sue opere, sono state allestite numerose rassegne
d'arte ("L'Arte nello Sport", "100 anni di pittura veneta",
"Scultura Europea del '900", "Richiami dell'alba: Dalì,
Brauner, Guttuso... e altri canti", "I grandi Silenzi - Icone
Russe - secolo XVII-XVIII", ecc...) di grande rilievo.
Anche quest'anno, rimanendo fedeli all'idea di Augusto Murer si
apriranno le porte del suo museo ad uno dei più grandi e celebri
scultori di tutti i tempi, Antonio Canova, con una mostra dal titolo:
"I ritratti ideali di Antonio Canova".
Perchè Antonio Canova?
Perchè egli rappresenta un punto fondamentale della scultura di
ogni epoca, ma anche perchè vi sono fili delicati che uniscono
idealmente Canova e Murer, nonostante che quasi due secoli
separino le loro esperienze. Nel loro modo di essere si riscontrano alcune
curiose assonanze: la passione per la scultura classica ellenistica
e l'amore profondo per la propria terra d'origine L'attrazione fatale
per la scultura classica è istintiva e ha radici profonde nel loro
stesso essere artisti e uomini al tempo stesso.
Nelle loro opere è infatti posta al centro della loro attenzione
l'uomo come elemento "mitico" positivo, come testimonianza di
vita e allo stesso tempo come espressione d'armonia, di bellezza e di
equilibrio.
L'amore per la propria terra d'origine e per le genti che la popolano
si manifesta in modo altrettanto ecletante e talora maestoso con la costruzione
del grandioso Tempio neoclassico di Possagno e con la metamorfosi in
Museo del luogo di lavoro di Murer.
Ma non basta. Entrambi fanno ricorso alle ricchezze naturali che la loro
terra è in grado di dare: il legno per Murer, l'argilla e il
marmo per Canova.
Entrambi cercano e scolpiscono l'albero o il gruppo marmoreo in cui sono
imprigionate le loro figure umane che ancor oggi possiamo ammirare.
Sveva Murer
(Presidente Associazione ERMA)
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Mia
Madre, 1972
Bronzo
cm 85x50x28 |
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2002
AUGUSTO MURER:
"Grande ritorno alla terra, alla madre, al principio della vita".
07LUGLIO - 08 Settembre 2002
Nell'Anno
Internazionale delle Montagne, il museo Murer propone alcuni aspetti tematici
che più hanno evidenziato il legame di Augusto con la propria terra:
i minatori della Valle Imperina, l'emigrazione, il lavoro contadino e
la guerra attraverso disegni inediti, studi preparatori per la scultura
"l'alpino nella steppa" ispirato dal "Sergente nella
neve" di Mario Rigoni Stern.
L'amore per la terra di montagna con le sue rocce e i suoi boschi è
così profondo da essere colto in modo esemplare da un altro grande
spirito sensibile della montagna veneta: Rigoni Stern. Egli ricorda
ad Augusto..."dentro di te sentivi di aver qualcosa da dire e
eri convinto che il cavar fuori figure dagli alberi doveva essere il tuo
linguaggio. Vedevi dentro quei tronchi la fatica della tua gente, la solitudine
delle donne, la fiducia e l'innocenza dei bambini, i volti dei minatori.
Volevi esprimere nell'essenza queste vite di montanari poveri, della nostra
gente montanara ma anche la tua con loro perchè anche tu eri figlio
di emigrati e il tuo cognome, Murér, vuol dire "muratore",
uno che lavora a costruire case per gli uomini dove vi è necessità.
Le tue case erano le opere dell'arte, perchè anche di queste gli
uomini hanno bisogno. Il tuo istinto ti portava a guardare dentro le anime
e dentro la materia, e da questa, esprimere l'esistenza. Non era semplice;
né facile; un lavoro duro anche fisicamente.
Conoscevi gli alberi: il frassino, "il primo degli alberi",
il grande albero che lassù nel Nord si innalza nel cielo a reggere
l'universo e i suoi rami si espandono su tutta la terra: accanto a lui,
nella fronte di Urdhr, le Norme determinano il destino degli uomini. Quando
andavi per i boschi e nei posti più selvaggi ti imbattevi in un
vecchio frassino, guardavi con intensità quell'albero solitario
e tormentato vedendo dentro quelle forme umane che poi hai fatto vivere...".
Nell'ambito delle manifestazioni dedicate alla montagna, le opere di
Augusto Murer sono esposte dal 06 LUGLIO al 15 SETTEMBRE nel Palazzo
delle Miniere di Fiera di Primiero (TN) con un saggio introduttivo di
Mario Rigoni Stern
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2003
Dal legno alla Scultura (28 giugno/10 settembre
2003)
...Ai piedi della stupenda Trinità del Focobon, tra un verde intenso
di prati e di boschi, si stende Fornapiana, un'oasi di pace e di silenzio,
dove tutto è ancora natura. Qui, Augusto Murer volle costruire
il SUO STUDIO, colandolo nella radura di una fitta foresta di abeti quasi
come fosse una bronzea scultura, lasciando intatto l'ambiente naturale
circostante, con le sue asperità, i suoi anfratti e i dolci avvallamenti
coperti di muschi odorosi e di erbe selvatiche...
(Girolamo
Serafini).
Il suo
Studio, ora Museo, presenta per l'estate 2003 una raccolta di opere lignee
dal 1941 al 1985, come lezione della natura e segno d'amore.
...Murer bambino di 10 anni si apparta in uno scantinato angusto della
sua poverissima casa contadina per toccare, lisciare, manomettere i legni
degli strumenti agricoli del padre: è il suo primo contatto con
la scultura. Questi legni sono forme utili, servono al lavoro. Le forme
che verranno dalla sua mente, il suo cuore, le sue grandi mani, i suoi
occhi vivissimi, serviranno al riscatto della fatica...
(Giuseppe
Mazzariol).
...Nel
lavoro delle sue mani è rintracciabile la dolcezza, l'abbandono
della carezza, quel modo di accompagnare il lavoro dell'artista con la
voce dell'anima. Sotto questo profilo sono molte le sue opere che lasciano
incantato lo spettatore e spesso si ha l'impressione che quei legni abbiano
il calore del sangue, il palpito stesso della vita...
(Carlo
Bo).
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2005
Augusto Murer: un artista e la sua valle (11 giugno/11 settembre
2005)
L'Associazione "ERMA" - Museo Augusto
Murer e il Comune di Falcade, organizzano in occasione del 20°
anniversario della morte dell'artista dal 11 GIUGNO al 11 SETTEMBRE
2005 una mostra personale.
Durante il mese di GIUGNO la saletta esposizioni verrà
allestita con tutti i disegni dei bambini della Valle del Biois
che hanno partecipato alconcorso organizzato dal Museo in omaggio a Murer.
Il giorno dell'apertura (11 Giugno) una giuria premierà gli elaborati
migliori.
Da LUGLIO a SETTEMBRE nella medesima salala mostra continuerà
con opere di un'altro importante artista anch'egli scomparso lo stesso
anno e legato da una profonda amicizia con Augusto:
TONO ZANCANARO.
...
Dalla forza e dalla pienezza vitale di un ambiente, quello delle Alpi
Italiane, che hanno conservato in molti luoghi (nonostante il diffondersi
della civiltà turistica e dei consumi) illoro primitivo carattere
incontaminato, le loro luci insieme concrete (quelle dei boschi e dei
villaggi) ed astratte (quelle delle rocce dolomitiche), si è formata,
per una spinta naturale, la mia opera.Sono nato tra le foreste, in cui
radici, tronchie pietre si confondono in un groviglio che corrisponde
quasi all'alba della creazione. Il legno
è quindi stato il materiale che ha felicemente condizionato la
mia scultura; nei tronchi ho sempre veduto agitarsi tutte le altre forme
di vita, già con i loro nodi nervosi, le loro vene ricche di linfe
e di sangue, le loro mani protese verso l'alto in un anelito di libertà.
Al legno mi sono rivolto anche perchè nelle nostre zone Alpine
esiste un'antica tradizione della scultura in legno, che sta tra l'arte
e l'artigianato, e che ha lasciato dovunque tracce mirabili, opere che
testimoniano una sapienza e un lavoro secolare. Esisteva dunque una continuità
fra la vita della mia terra madre, della terra in quanto madre di ogni
realtà viva, e lo sviluppo di tutte le piante e gli animali, fino
all'uomo. Io non ho fatto che ripercorrere, nella mia scultura, questo
itinerario, cercando di far conservare ad ogni gruppo scultoreo che usciva
dalle mie mani, qualunque fosse il suo aspetto, un rapporto con queste
origini. Senza mai abbandonare il legno ho poi modellato anche la creta,
scolpito la pietra, mentre mi sentivo trasportato al lavoro grafico, che
nasceva come premessa o come continuazione di quello scultoreo, e che
poi si è liberato per proprie vie.
Salendo lungo la scala degli esseri ho incontrato l'uomo, nel tormento
della sua perenne lotta di liberazione dalle insidie della natura, dall'oppressione
dei suoi simili, dalle fosche superstizioni che lo ostacolano nel suo
cammino, e che purtroppo tendono a rinascere continuamente...
(Augusto
Murer).
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2006
"L'Anima delle Forme"
(28 giugno/10 settembre 2006)
L'Associazione "ERMA", promuove in
occasione del 20° anniversario della fondazione del Museo Augusto
Murer la mostra "L'Anima delle Forme" aperta dal
28 Giugno al 10 Settembre 2006.
Verranno esposte le opere di:
Augusto Murer, Elio Armano e Franco Murer.
INTERNO
DEPLIANT ESTATE 2006
Nell'Estate 2006, il Museo Murer farà parte degli "Itinerari
d'arte sulle Dolomiti".
In tale occasione saranno esposti "I Grandi Silenzi"
, una serie di formelle in bronzo e opere lignee d'arte sacra di Augusto
Murer.
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